Roma. Il Generale chiede ai gesuiti di pensare a nuovi modelli di sviluppo
Il Padre Generale scrive alla Compagnia chiedendo un più profondo impegno nella causa della giustizia economica e nel servizio dei fratelli e delle sorelle che sono vittime di economie e strutture sociali ingiuste
Nella lettera sull’economia globale il Generale ricorda che durante lo scorso anno un gruppo di economisti e teologi – Gesuiti e colleghi laici di tutte le Conferenze – radunati dal Segretariato per la Giustizia Sociale e l’Ecologia e dal Segretariato per l’Educazione Superiore, ha lavorato su un documento chiamato “Giustizia nell’Economia Globale: costruire comunità sostenibili e inclusive”. Lo studio e la riflessione su questo testo sono auspicati.
“Che cosa possiamo fare come singoli Gesuiti, assieme ai colleghi, alle Comunità e alle istituzioni locali per affrontare tali questioni?”, si chiede il Generale. “Certamente, prima occorre evitare la tentazione di ritenere che si tratti di temi al di là delle nostre possibilità, che siamo soggetti individualmente e collettivamente insignificanti in questi scenari, troppo piccoli o deboli per fare la differenza. Dobbiamo ricordare a noi stessi che il vero progresso è possibile con lo sforzo unitario e persistente per cambiare abitudini, istituzioni e strutture”.