Sud Sudan. Gesuiti: sperando nella pace, ci prepariamo all’emergenza
Padre Agbonkhianmeghe E. Orobator, Provinciale dei gesuiti della Provincia dell’Africa Orientale (AOR), ha scritto una lettera sulla guerra nel Sud Sudan e sulla situazione dei gesuiti che lavorano nel paese. Ne riportiamo alcuni brani. “Dai rapporti che mi giungono i nostri confratelli del Sud Sudan stanno bene e sono incolumi benché alcuni non sono potuti rientrare dopo essere stati a Nairobi, Kenya, per l’Assemblea di Provincia del dicembre scorso. Continuiamo a pregare per il Sud Sudan e per i nostri compagni che sono a Juba, Rumbek e Wau. Come sapete, c’è molta ansia e incertezza alimentata da dicerie e speculazioni. I colloqui di pace che sono iniziati di recente ad Addis Abeba (Etiopia) sono un segno di speranza ma sembra che influiscano ben poco sulla situazione reale”. Dopo aver fatto la lista dei gesuiti presenti nel paese, il P. Provinciale continua: “Considerando la situazione presente ho sospeso i viaggi dei confratelli dell’AOR nel Sud Sudan fino a quando non ci sia maggiore chiarezza e relativa stabilità nelle zone in guerra. Oltre all’insicurezza il viaggiare all’interno è diventato piuttosto complicato. I confratelli che sono nel paese rimarranno nelle loro rispettive comunità e continueranno il loro apostolato e i loro ministeri per quanto la situazione lo consente. Ci invieranno regolari informazioni sull’evolversi della situazione. Ho chiesto loro di preparare anche dei piani di emergenza per ogni eventualità. Ciò include: sufficienti rifornimenti di cibo, acqua e carburante; sicurezza personale e dei nostri beni indispensabili; comunicazione (telefono e internet); e l’evacuazione se diventasse necessaria”.