Trieste. Padre Silvio e la “parrocchia” del Coroneo
Una parrocchia “difficile”, sicuramente particolare: è il carcere di Trieste, dove è cappellano padre Silvio Alaimo SJ. Il 19 aprile scorso il gesuita ha accompgnato in visita pastorale l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, che ha incontrato i detenuti del Coroneo. Accolto dal direttore del carcere, Enrico Sbriglia, e dal commissario Antonio Marrone, il vescovo Giampaolo è entrato attorno alle 15.30 tra le mura del Casa circondariale e ha raggiunto la cappella interna, dove lo stavano aspettando circa 200 detenuti, delle sezioni maschile e femminile, in rappresentanza dei 1700 ospiti.
Nel suo saluto il direttore ha ricordato che, nonostante la popolazione del carcere sia superiore alla ricettività della struttura e sia composta da soggetti di nazionalità e religioni diverse, grazie anche all’aiuto e alla mediazione di padre Silvio si riesce a convivere animati da spirito di comunità. Ha anche espresso il desiderio che questa comunità non venga dimenticata dalla città, in quanto solo dando opportunità di inserimento ai detenuti nella società civile si può fare sicurezza.
È seguito il discorso d’accoglienza fatto da Christian a nome di tutti i detenuti. Al vescovo sono state presentate in dono delle opere realizzate dagli stessi detenuti nei laboratori del carcere tra cui un pastorale in legno. Di seguito monsignor Crepaldi, testimoniando la propria gioia per l’incontro, ha ringraziando padre Silvio per il lavoro svolto presso la “parrocchia” più difficile e tra le più importanti della diocesi.
