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Gesuiti News P. Alessio: “Avanti con il sogno di Francesco”
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P. Alessio: “Avanti con il sogno di Francesco”

Una Chiesa in cammino, pellegrina di speranza, che ascolta, discerne e risponde alle sfide.

“Con profonda tristezza e sincera gratitudine, oggi ci uniamo nel ricordo e nella preghiera per Papa Francesco, che è tornato alla Casa del Padre. La sua morte segna la fine di un’era per la Chiesa, ma, come ci ha insegnato il Papa, continuiamo ad alimentare la speranza anche custodendo tutto ciò che il suo pontificato ha donato alla Chiesa universale.

Papa Francesco ha segnato la storia della Chiesa con un esempio di vita che ha unito la fermezza nella fede alla continua ricerca di un dialogo autentico con il mondo, incarnando costantemente l’invito a essere “radicati e pellegrini”. La sua visione inclusiva e il suo richiamo alla misericordia e alla gioia hanno attraversato ogni angolo del nostro vivere quotidiano.

Un metodo

Tuttavia, ciò che ha realmente definito il suo pontificato è stato il metodo che ha scelto per guidare la Chiesa: un metodo che poneva l’ascolto e il discernimento come centrali nella ricerca della volontà di Dio. Questo approccio ha trovato la sua espressione più concreta nel Sinodo sulla sinodalità. Sinodalità che implica una coscienza vocazionale e missionaria che porta a nuove dinamiche nelle relazioni ecclesiali, alla partecipazione e al discernimento, che richiedono percorsi formativi.

Insieme in ascolto dello Spirito

Papa Francesco è stato un pastore capace di ascoltare ogni voce e di favorire un cammino comune, testimoniando una Chiesa che non può essere autoreferenziale né comoda, ma sempre pronta a mettersi in cammino con umiltà. Ci ha invitato a camminare insieme, riflettere insieme e discernere insieme la volontà di Dio, lasciandoci un’eredità che riguarda ciascuno di noi come Chiesa. È una corresponsabilità nella costruzione di un futuro che sia saldo nei valori cristiani, ma inclusivo nel servizio, soprattutto verso coloro che troppo spesso sono esclusi dalle nostre società.

Con i giovani

“Papa Francesco ha incontrato i giovani in molteplici occasioni, Ha parlato loro con un linguaggio diretto, incoraggiandoli a essere protagonisti della Chiesa e della società, senza paura di sognare in grande. Li ha invitati al discernimento, alla solidarietà e all’impegno concreto per la giustizia e la pace” sottolinea p. Andrea Picciau, promotore vocazionale della Provincia EUM e referente per la rete Magis, che raggruppa le diverse realtà impegnate a servizio dei giovani. “Ci ha invitato non solo a servirli, ma ad assumere la loro prospettiva e ad accompagnarli, per camminare al loro fianco, e così intravedere il futuro. Seguendo il suo esempio e la sua fiducia nella forza trasformante del Vangelo nelle nuove generazioni, rinnoviamo il nostro impegno nella missione educativa e pastorale, perché i giovani possano essere protagonisti di un futuro di speranza”.

Verso Dio

“Con il pontificato di Papa Francesco”, sottolinea p. Paolo Monaco, direttore del Centro Ignaziano di Spiritualità, “l’accompagnamento personale, il discernimento spirituale delle mozioni interiori, la conversazione spirituale, il discernimento spirituale in comune, elementi della spiritualità di sant’Ignazio di Loyola sono entrati nel Magistero e nella vita della Chiesa. Nel cuore e nella vita di Papa Francesco, gesuita, abbiamo contemplato la Luce che Sant’Ignazio sperimentò al Cardoner, in azione. Dio si è incamminato ancora una volta verso ogni uomo e ogni donna, perché ciascuno e tutti insieme possiamo andare verso di Lui”.

Cura del creato

“Riguardo l’ecologia e la giustizia sociale, l’insegnamento di Francesco è stato soprattutto orientato a darci degli strumenti per comprendere come possiamo uscire insieme dall’attuale crisi climatica, sociale e geopolitica” sottolinea p. Mauro Bossi SJ, esperto e delegato del Provinciale per la riflessione sull’ecologia integrale. “Ha spesso fatto riferimento a un dialogo multilaterale, alla necessità di inclusione dei popoli nei processi decisionali, e alla maggiore responsabilità dei Paesi industrializzati per nel rispondere alle sfide climatiche”.

Con gli esclusi

“Accompagnare chi è rimasto al bordo della strada” (EG 46). Papa Francesco ci ha ricordato questo nel suo pontificato” evidenzia p. Camillo Ripamonti SJ, Presidente del Centro Astalli. “L’incontro e l’ascolto di chi è stato escluso, di chi vive le periferie esistenziali restituisce dignità: guardare negli occhi, toccare le ferite.  I rifugiati, verso i quali Papa Francesco ha sempre avuto grande attenzione, sono quella «carne di Cristo» la cui accoglienza apre la speranza a un futuro di pace”.

“In questo momento di dolore” conclude il Provinciale, “ricordiamo Papa Francesco con gratitudine, impegnandoci a portare avanti il suo sogno: una Chiesa in cammino, pellegrina di speranza, che, radicata nell’amore di Cristo, continua ad ascoltare, discernere e rispondere alle sfide del nostro tempo.

Che la sua testimonianza di fede, umiltà e amore per i poveri continui a guidarci e a ispirarci in ogni nostro passo”.

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