Centro Poggeschi: incontrare, condividere, servire
Villa san Giuseppe, il Centro Poggeschi e la chiesa dei Santi Vita ed Agricola sono tre riferimenti importanti per le diverse esperienze proposte dai gesuiti ai giovani che gravitano nell’area di Bologna.
«Come gesuiti a Bologna operiamo in due realtà: la Casa di esercizi di Villa San Giuseppe e il Centro Poggeschi, nel centro storico in via Guerrazzi, dedicato agli universitari e giovani adulti», spiega padre Loris Piorar, direttore del Centro Poggeschi. Fondamentale come spazio di incrocio delle diverse strade e iniziative per i giovani, la celebrazione della domenica sera alle 19 nella chiesa dei Santi Vita ed Agricola: «Una celebrazione che, con il sostegno di don Giulio Malaguti e della parrocchia, è particolarmente indicata ai giovani, ne raccoglie in media una centinaia anche in questo tempo, grazie alla musica, a un tempo di silenzio dopo l’omelia, alla raccolta e condivisione di preghiere spontanee, attorno a una comunità di giovani. Spesso la celebrazione è la prima occasione per riavvicinarsi ad un’esperienza di fede, in particolare per gli universitari fuori sede».
Numerose le iniziative per i prossimi mesi pensate per giovani coppie, single, fidanzati, giovani in cerca di risposte.
Le proposte di cammino
L’esperienza di fede continuativa avviene poi al Centro Poggeschi, in particolare con gli EVO (Esercizi Spirituali nella Vita Ordinaria): una proposta annuale, che raccoglie ogni anno 50 giovani, di un tempo quotidiano d’incontro con il Signore, un accompagnamento personale, incontri settimanali e alcune tappe di passaggio durante l’anno, con un pellegrinaggio finale. È l’occasione d’incontrare il Signore e così gli altri, in profondità.
Per chi si avvicina al Poggeschi, ma non si sente ancora pronto per gli EVO, ci sono alcune proposte di percorsi modulari: 5 incontri sulle emozioni, 5 incontri su alcune domande della vita, 5 incontri sulle scelte.
Dopo gli EVO, invece, c’è la possibilità di continuare con il percorso postEVO (2 gruppi di una trentina entrambi) per “cercare e trovare Dio in tutte le cose”, imparando e scegliendo come vivere la fede nella quotidianità, negli ambiti della vita di ciascuno, nelle proprie scelte.
Grazie all’esperienza di fede personale, nasce il desiderio di approfondire i contenuti di fede, con le relative domande. Per questo è iniziato un nuovo percorso ad hoc: Àncora (quest’anno un primo gruppo di una trentina). Nel Poggeschi svolge il suo percorso formativo il clan universitario, dedicato agli universitari fuori sede (dai 20 ai 30 scout), in vista della partenza scout; il clan è legato al gruppo scout della parrocchia di San Giovanni in Monte.
Le esperienze di servizio
Dall’esperienza di fede nascono esperienze di servizio che raccolgono molti giovani, come ad esempio gruppi che si confrontano sullo studio ed il lavoro nel legame con la fede, Pietre Vive (arte e spiritualità nella Basilica di Santo Stefano), il servizio in ospedale, dopo-scuola, incontri con i ragazzi in attesa di giudizio del carcere minorile (alcuni si sono ridotti causa l’emergenza covid), la proposta di giornate di cammino incontrando testimoni di quei luoghi (walk and meet).
Chi cresce nel Poggeschi ad un certo punto sente la spinta a mettersi a servizio in diversi modi; come novità ad esempio, in questi ultimi mesi nella collaborazione con i gesuiti per animare alcuni incontri per giovani coppie appena sposate, per coppie di fidanzati, per ragazzi e ragazzi sole.
L’incontro con Dio, il servizio all’uomo è alimentato e si riversa nella condivisione: la messa del mercoledì sera, alcuni appuntamenti comuni, il crescere tra fratelli e sorelli. Questo avviene anche grazie alla presenza degli appartamenti di universitari e giovani lavoratori che vivono lì e desiderano vivere una maggior vita in comune e da una sala studio che diventa l’occasione per condividere insieme i passi della quotidianità e dei grandi appuntamenti e scelte della vita.
P. Loris Piorar SJ, direttore Centro Poggeschi