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Il Gesù Nuovo di Napoli si rifà la facciata

Un importante lavoro di restauro ha interessato in questi ultimi anni la facciata della chiesa del Gesù Nuovo in Napoli. Un intervento necessario, anche per la tutela di fedeli e visitatori. Da tempo, infatti, vi erano segnali di evidente degrado che, per di più, comportavano caduta di materiale, fino a distacchi rilevanti di parti metalliche e vetrose dal finestrone principale.

«Se l’opera in sé è iniziata nel 2021, di fatto il necessario lavoro preparatorio di analisi documentale è iniziato ben quattro anni prima. Infatti non avevamo disponibile alcun riferimento di carattere archivistico che fosse sufficiente ad avviare l’opera», spiega il parroco, padre Ugo Bianchi. Alla fine della ricerca, svoltasi in vari uffici del territorio nazionale, sono stati identificati i soggetti coinvolti, e sulla base della ricostruzione documentale, si è passati ad interloquire con il Demanio, con la Soprintendenza, con la Diocesi per la definizione del titolo concessorio e della committenza.

Gli interventi interessano il bugnato, gli elementi marmorei di fregio, il rifacimento del finestrone centrale e l’intervento sul fronte sinistro della chiesa.

Per il bugnato l’analisi ha evidenziato un naturale stato di degrado delle superfici in piperno, imputabile all’inquinamento atmosferico e all’esposizione della facciata. Un altro tipo di degrado fortemente diffuso sono le croste, ossia gli strati di alterazione del materiale lapideo, da attribuirsi ai passati interventi di restauro. Per la corretta conservazione delle facciate della chiesa del Gesù nuovo, in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Comune di Napoli, si è deciso di procedere con diversi interventi  (diserbo manuale della vegetazione infestante; preconsolidamento delle parti frammentate e verifica degli ancoraggi di conci e bugne; scarnitura profonda dei giunti finalizzata all’eliminazione delle malte incongrue risalenti a precedenti interventi di restauro; idrolavaggio; per le incrostazioni più tenaci, applicazione di gel siliconici; per la rimozione delle patine contenenti Paraloid, microsabbiatura a bassa pressione con garnet a granulometria fine; lavaggio finale con acqua demineralizzata).

Anche per i i fregi marmorei si è riscontrato un diffuso fenomeno di alterazione cromatica, dovuta alla presenza di ossalati, che conferiscono alla materia una colorazione cadmio scuro. Le cause sono da attribuirsi agli inquinanti atmosferici, ai biodeteriogeni e alle radiazioni solari. Anche qui sono stati previsti interventi adeguati.

«Ai lavori sono interessati anche i finestroni, quelli degli esterni del lato sinistro della chiesa, il rinnovo dell’impianto elettrico, la sanificazione delle gronde di scolo, il ripristino dell’isolante dei cornicioni più deteriorati del campanile… L’impegno lavorativo andrà avanti per tutto il 2022 e certamente per una parte del 2023, ma  non saranno impedite le attività tipiche della chiesa. A seguito di ciò sarà necessario attuare un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria, sia per attendere ad altre precarietà, sia per prevenire i danni che, col tempo, possono aggravarsi e diventare rilevanti», dice padre Bianchi.

Il restauro ha chiari risvolti di valore civile ed ecclesiale. «Riconsegnare alla città un manufatto di rilevanza nazionale, nelle condizioni restaurative sopra descritte, significa esprimere per l’ennesima volta tutta l’attenzione della Compagnia di Gesù al patrimonio storico artistico che gli viene affidato. Inoltre l’intervento restaurativo è ulteriore segno fattivo della collaborazione tra la Compagnia e la Chiesa locale», dichiara padre Bianchi. «Sinceramente rimaniamo con la curiosità dell’effetto visivo finale, un effetto che nessuno, anche delle precedenti generazioni, ha mai potuto ammirare».

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