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Inaugurato il nuovo Archivio di Provincia: la pagella di Ciampi e gli scritti di San Francesco De Geronimo

Le preferenze apostoliche universali dei gesuiti

P. Matarazzo “luogo vitale per custodire l’identità e ispirare il futuro”. Nel primo anno di apertura 137 le richieste di accesso pervenute, nel secondo 200, il terzo anno quasi 400. Nelle tre mostre predisposte per l’occasione scritti di padre Alagiagian gesuita armeno, imprigionato in Russia fino al 1954; le prediche di padre Giuseppe Massaruti; gli scritti spirituali di San Francesco De Geronimo, fondo tra i più antichi databile fine ‘600 primi del ‘700.

Uno spazio nuovo, importante, icona  della nuova realtà di Provincia. Ad inaugurarlo questa mattina in via degli Astalli il superiore Provinciale P. Gianfranco Matarazzo: “Nella casa dove ha vissuto ed è sepolto Sant’Ignazio di Loyola, dove p. Arrupe volle sorgesse il primo centro di accoglienza del Jesuit Refugee Service e dove ogni giorno si servono pasti e visitano persone in fuga da guerre e povertà, accanto al Collegio Internazionale del Gesù, alla Curia e al governo della Provincia nasce un luogo, icona della nuova realtà Euro-Mediterranea” ha sottolineato. “Un altro pezzo di cuore, spazi importanti e professionalmente qualificati, che mi auguro siano luogo vitale per custodire memoria e identità, supportare affari e questioni correnti, ispirare il futuro”.

A benedire i locali monsignor Renzo Giuliano, parroco di S. Marco, che ha evidenziato il valore della trasmissione della memoria che unisce, augurando di consegnare “il meglio dell’umanità alla storia”. 850 i metri lineari del patrimonio documentario tra registri, carteggi, faldoni e fondo fotografico. “L’Archivio raccoglie la documentazione prodotta dalle 5 Antiche Province: Veneto-Milanese, Torinese, Romana, Napoletana, Sicula e della ex missione di Albania, oggi parte della Provincia, a partire dalla ricostituzione della Compagnia nel 1814” ha illustrato la dott.ssa Maria Macchi, responsabile dell’archivio della Provincia EUM. “Si conservano i fondi prodotti dalle singole province, dagli istituti da esse dipendenti e di singoli gesuiti. Tra gli Istituti quello del Massimiliano Massimo di Roma, del Collegio S. Francesco Saverio di Livorno e dell’ Opera Massaruti”. I documenti permettono di svolgere ricerche sulla Compagnia di Gesù, su determinati gesuiti ma anche sulle città dove operava la Compagnia, analizzando eventi storici attraverso la vita delle comunità presenti anche in numerose missioni: Brasile, India, Cina, Albania.

Nel primo anno di apertura 137 le richieste di accesso pervenute, nel secondo 200, il terzo anno quasi 400. “Nelle tre mostre predisposte per l’occasione scritti di padre Alagiagian gesuita armeno, imprigionato in Russia fino al 1954; le prediche di padre Giuseppe Massaruti; gli scritti spirituali di San Francesco De Geronimo, fondo tra i più antichi databile fine ‘600 primi del ‘700. Ancora i diari del noviziato di Sant’Andrea al Quirinale a Roma fino al 1870 e oggi a Genova, un registro con memorie dei novizi, tra cui quella di p. Angelo Secchi, documento che ha permesso di riscrivere la sua biografia. Ancora la prima guerra mondiale raccontata dai gesuiti cappellani al fronte o da Roma stessa dove in molti curavano I feriti, nello stesso istituto Massimo destinato ad ospedale. I materiali, studiati e archiviati, sono conservati in fascicoli e supporti di condizionamento in carta non acida e consultabili da inventario in corso di preparazione.

Tra i documenti peculiari la pagella e la documentazione scolastica di Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica Italiana, fotografie di Ettore Majorana, dei fratelli e dei cugini, tutti allievi dell’Istituto Massimo di Roma, il fazzoletto di Pio X, reliquia di II classe, gli Ultimi Voti e le firme autografe di gesuiti illustri come p. Angelo Secchi, p. Tacchi Venturi, p. Pietro Pirri.

L’archivio storico ha anche una sua rubrica on line dove, due volte al mese, vengono pubblicati articoli su documenti particolarmente interessanti o curiosità.

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