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Torino. A scuola di memoria

Un incontro per fare memoria e costruire un futuro più giusto e più rispettoso. Il  4 maggio,  all’Istituto Sociale,  Ferruccio Maruffi, presidente dell’Aned (Associazione nazionale ex deportati) del Piemonte,  incontra gli alunni  della scuola dei Gesuiti, in occasione dell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Mauthausen avvenuta il 5 maggio del 1945. L’Istituto Sociale ha ritenuto fondamentale offrire agli studenti (e a tutti coloro che vorranno partecipare) la testimonianza di chi ha vissuto la lotta partigiana, la prigionia in un campo di sterminio e la liberazione. “Il compito di noi educatori  – ha ricordato il Rettore P. Vitangelo Denora SJ – è non solo quello di insegnare ma anche, e soprattutto, di  formare coloro che oggi sono studenti ma che domani saranno donne e uomini che dovranno  plasmare un mondo in cui  giustizia e  rispetto dovranno essere le travi portanti”. Raffaele Maruffi nasce il 4 marzo 1924 a Grugliasco (TO). Di famiglia medio-borghese di orientamento antifascista, disegnatore meccanico, entra nella Resistenza nelle formazioni Garibaldi, attive in valle di Lanzo. Arrestato all’età di 20 anni a Bracchiello (Ceres, TO) l’8 marzo 1944 nel corso di un rastrellamento, è detenuto a Lanzo (TO) e a Torino (TO) alle carceri Nuove. Trasferito a Bergamo (BG), il 16 è fatto salire sul treno che il 20 giunge a Mauthausen. Liberato dalle truppe americane il 5 maggio 1945, rientra in Italia nel giugno. Divenuto dirigente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati, ha dato impulso alle iniziative rivolte agli studenti e all’organizzazione di viaggi nei luoghi della deportazione, dei quali ha scritto in molte occasioni e soprattutto nel volume “Fermo posta Paradiso (Lettere nell’aldilà)”. Il libro – edito dall’Editrice Ramolfo  – comprende una lettera a ciascuno dei 77 amici morti nei vari campi nazisti, 40 lettere scritte ai compagni sopravvissuti ai lager e morti dopo il ritorno in Italia e le testimonianze delle vedove di coloro che furono portati in Germania con la forza e non tornarono più. Con voto unanime del Consiglio comunale, Ferruccio Maruffi ha ricevuto, il 27 ottobre 2005, il “Sigillo Civico” della Città di Torino.

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