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Bologna.Esercizi e musica

Nella notte, una musica nel mio cuore (Sal 77)

Dal 24 al 27 febbraio 2011 si è tenuto a Villa San Giuseppe (BO) il corso di Esercizi Spirituali attraverso la musica. Guide del corso sono state P. Andrea Picciau SJ e Cecilia Franchini, pianista e docente di musica da camera presso il conservatorio “B. Marcello” di Venezia. L’esperienza, iniziata nel 2010 (con la collaborazione anche di Doriana Milazzo, soprano), ha visto anche quest’anno una forte partecipazione di esercitanti, la maggior parte dei quali alla prima esperienza con gli Esercizi Ignaziani.
Gli Esercizi Spirituali attraverso la musica sono un tentativo di mettere assieme la tradizione spirituale ignaziana con il mondo della musica. L’esercitante è guidato attraverso un percorso che parte dalla musica e dalla Parola per arrivare all’incontro con Dio attraverso la preghiera. Un modo particolare di dare gli Esercizi. E un modo particolare di pregare, incontrando il Signore “ascoltando” la musica, nel rispetto della tradizione ignaziana.
Le giornate proposte sono quindi fortemente segnate dall’ascolto della Parola e della musica. Il primo giorno di Esercizi è pensato come una sorta di educazione all’ascolto. Gli esercitanti vengono guidati ad una comprensione progressiva della potenza evocativa della musica. Lentamente fanno i primi passi prendendo confidenza con il mondo dei suoni e iniziano a pregare attraverso l’ascolto. I giorni successivi quindi seguono uno schema classico. Gli spunti per la preghiera personale vengono dati due volte al giorno. Ogni sessione di spunti è divisa in tre parti: 1) la consegna della “Grazia da chiedere” per l’esercizio di preghiera specifico che si vuole proporre. La Grazia, fedelmente alla tradizione ignaziana, è la colonna portante che sostiene poi la proposta musicale e biblica. È anche la luce, il punto di vista, il punto di ingresso, la porta, attraverso la quale è possibile entrare a contatto con queste due forme differenti di comunicazione in modo che possano sposarsi e illuminarsi a vicenda. 2) La proposta musicale. Vengono fatti ascoltare interamente due pezzi musicali scelti. Prima dell’ascolto di ogni brano, viene presentato, in modo sintetico, il compositore, le circostanze e la finalità per cui è stato composto il pezzo in questione. Il pezzo viene poi spiegato e illustrato nelle sue caratteristiche strutturali interne e nelle sue specificità in modo che chi ascolta possa entrare meglio a contatto con esso. Infine, dopo l’ascolto, vengono presentati alcuni punti che possano dare delle chiavi di lettura  del brano affinché gli esercitanti possano essere ricondotti alla Grazia proposta e al testo biblico che verrà accompagnato ad esso. 3) La proposta biblica. Viene presentato un solo brano biblico. L’esercitante infatti è chiamato a scegliere per la sua preghiera personale un solo pezzo musicale. L’ipotetica scelta tra più pezzi biblici renderebbe infatti molto difficoltosa la preparazione della preghiera. Similmente al pezzo musicale, per il brano biblico verranno mostrati alcuni punti, in modo che possa essere pregato e possa essere strumento di incontro con il Signore alla luce della Grazia richiesta.
Ricevuti gli spunti, l’esercitante ha con sé tutta la materia per poter fare il suo momento di preghiera personale. Come si può già capire la musica per questo momento non viene utilizzata come una sorta di “sottofondo” che accompagna la preghiera. La musica infatti ha bisogno di tutto lo spazio necessario, della totalità dell’ascolto, e se è illuminata dallo sguardo della Grazia e della Parola, essa stessa parla, o meglio, il Signore attraverso di essa può parlare al cuore di chi ascolta. Nell’esercizio di preghiera ha un suo posto ben definito. Dopo la richiesta della Grazia l’esercitante utilizzando il suo lettore Mp3 ascolta il brano scelto e inizia ad entrare in dialogo con il Signore a partire da ciò che lo tocca. Successivamente potrà proseguire l’esercizio attraverso il canale della Parola che potrà approfondire ciò che è emerso nell’ascolto del brano musicale oppure potrà aprire nuovi punti di meditazione e quindi di dialogo orante. Di fatto sembra che nell’atto concreto della preghiera la separazione non sia così netta. In modo naturale, anche durante la preghiera, musica e Parola, conservando il proprio spazio, continuano a illuminarsi a vicenda.
Pur avendo registrato ogni anno abbondanti frutti che confermano la bontà della proposta, ancora è necessario riflettere e studiare affinché la Musica possa essere sempre di più al servizio del genio e della tradizione ignaziana, come strumento di comunicazione sempre più forte tra Terra e Cielo.

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