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“Io ho vinto il mondo”: sacra rappresentazione a sant’Ignazio

Quando tutto sembra perduto, una voce invita a proseguire il cammino, a compiere dei “passi”, a elevare lo sguardo, ad avere fiducia: «Ego Vici Mundum» («Io ho vinto il mondo»). È il titolo della sacra rappresentazione che si terrà, a ingresso libero, presso la chiesa di Sant’Ignazio, a Roma, il primo aprile. Il soprano Chiara Taigi è autrice dell’opera e ne cura anche la regia. Il progetto artistico è arricchito da diverse forme espressive: canto e musica sacra, recitazione e gioco scenico, danza e poesia. Un appuntamento per vivere insieme un percorso di grande energia, diviso in “sette passi” che seguono un cammino ispirato alla testimonianza delle donne durante la Salita sul Golgota. I passi, uno dopo l’altro, recitando e cantando, si fondono con celebri brani musicali sacri e movimenti di danza che invitano alla riflessione e alla rinnovata speranza: un’energia proiettata alla realizzazione del cambiamento. L’opera è realizzata all’interno della scenografia naturale ed emozionante della chiesa di sant’Ignazio di Loyola in Roma.
Con Chiara Taigi partecipano all’opera Ego Vici Mundum, nei ruoli principali gli artisti Fioretta Mari ed Enzo Decaro, con la coreografia di Raffaele Paganini, la sua Scuola di ballo con la maestra Simona de Nittis. Saranno presenti inoltre l’organista Giacomo Cellucci, l’aiuto regia Giacomo Difruscolo, il trio d’archi Ego Vici Ensemble costituito in questa occasione dai Maestri Marcello Sirignano, Emanuela Cavallari e Donatella Bonanni.

Ego Vici Mundum / Io ho vinto il mondo

SACRA RAPPRESENTAZIONE


Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
Roma | Piazza di Sant’Ignazio
Sabato 1 aprile – ore 21:00

Ingresso libero


Chiara Taigi
Soprano, Autrice, Regia
Fioretta Mari Voce Guida, Enzo Decaro Gesù
Coreografia: Raffaele Paganini
Maestra di Ballo: Simona de Nittis
Organo: Giacomo Cellucci
Trio d’archi Ego Vici Ensemble
Marcello Sirignano, Emanuela Cavallari e Donatella Bonanni
Coordinamento esecutivo: Fabio Lara
Aiuto Regia: Giacomo Difruscolo

Papa Francesco agli artisti

Oggi, come parlare di Gesù? Quale linguaggio usare? Come presentare questo “personaggio” che ha cambiato la storia del mondo?

Certo, non con il linguaggio dell’abitudine. Il linguaggio della vera tradizione è vivo, vitale, capace di futuro e di poesia. Il linguaggio dell’abitudine è invece stantio, noioso, cerimonioso, ovvio.

Il Vangelo deve essere fonte di genialità̀, di sorpresa, capace di scuotere nel profondo…

Quanto sono importanti le parole! Gli artisti, gli scrittori, proprio per la natura della loro ispirazione, sono in grado di custodire la forza del discorso evangelico.

Faccio un appello: in questo tempo di crisi dell’ordine mondiale, di guerra e grandi polarizzazioni, di paradigmi rigidi, di gravi sfide a livello climatico ed economico abbiamo bisogno della genialità di un linguaggio nuovo, di storie e immagini potenti, di scrittori, poeti, artisti capaci di gridare al mondo il messaggio evangelico, di farci vedere Gesù.  

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