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Lok Manch, la piattaforma che crea ponti tra le comunità

Le preferenze apostoliche universali dei gesuiti

L’incontro con padre Sannybhai, della rete Lok Manch – la piattaforma che collega le comunità emarginate con le organizzazioni delle società civile in 13 Stati dell’India – organizzato dalla Fondazione MAGIS con il patrocinio della Facoltà di Missiologia dell’Università Gregoriana. 

«Andare da loro, vivere con loro, imparare da loro, iniziare con ciò che hanno, costruire con ciò che possiedono e soprattutto amarli: solo così gli invisibili, i poveri e gli emarginati un giorno potranno dire: “Noi lo abbiamo fatto!”». Con queste parole padre Sannybhai, della rete Lok Manch, si rivolge alla platea intervenuta all’incontro “India. Lok Manch, la rete in ascolto del grido del povero”, organizzato lo scorso 6 Novembre dalla Fondazione MAGIS con il patrocinio della Facoltà di Missiologia dell’Università Gregoriana.

Lok Manch è la piattaforma del popolo che dal 2015 mette in rete le comunità emarginate con le organizzazioni delle società civile in 13 Stati dell’India, per restituire dignità e diritti agli ultimi.

Le comunità di dalits, adivasi (tribali), gruppi vulnerabili, poveri urbani e rurali, donne e tutti coloro che sono abbandonati dalla società si uniscono e agiscono insieme per creare una nazione più giusta e democratica. Insieme, abbattendo le barriere religiose, culturali, linguistiche perché solo attraverso la collaborazione e il dialogo è possibile vivere in pace ed armonia. “Insieme facciamo la differenze” questo è il motto che Lok Manch ha adottato per far fronte alle crescenti ingiustizie della società indiana.

Lok Manch è una piattaforma unica nel suo genere, non solo perché è una rete aperta che unisce realtà laiche e religiose in una stessa missione, ma anche per la metodologia che utilizza: un approccio dal basso, che parte dai bisogni e dalle richieste di quella parte della popolazione che non viene ascoltata da governi e istituzioni, lasciando agli stessi esclusi la parola, l’azione e la decisione. Lok Manch individua e forma dei leaders di comunità che vengono individuati all’interno dalle comunità stesse, li informa su quelli che sono i diritti e le riserve previste dalla legge e fornisce loro gli strumenti per accedere a questi diritti, perché Lok Manch non svolge attività caritatevoli – come sottolinea padre Denzil, Direttore Esecutivo dell’Indian Social Institute di Nuova Delhi -, ma insegna la giustizia, crea le basi per un pensiero critico in modo che chi si trova ai margini sia informato sui propri diritti e  capace di rivendicarli.

Lok Manch ha a cuore la questione di genere in un paese in cui solo il 46% della popolazione femminile è analfabeta, dove solo i 2/3 delle giovani tra i 6 e i 17 anni frequentano la scuola, dove il 25% delle ragazze si sposa in età fin troppo giovane, dove le donne sono spesso escluse dalla vita familiare, sociale e politica. Suor Ruby, coordinatrice di progetto dice: «Lok Manch si mette al loro fianco, le rende consapevoli dei propri diritti e delle modalità per accedervi, promuove la loro partecipazione e il loro coinvolgimento: il 50% delle donne sono diventate leaders di comunità, il 50% delle donne partecipa regolarmente alle riunioni di villaggio ed è capace di esprimersi e comunicare senza più timore, il 50% delle donne conosce i propri diritti e come accedervi».

Lok Manch è agente di cambiamento insieme ai gruppi emarginati, commina con loro per liberarli da miseria e ingiustizia, li accompagna in un processo di riconciliazione e pace, dà voce a chi non riesce a parlare, perché solo insieme il cambiamento è possibile.

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