Passa al contenuto principale
Gesuiti
Gesuiti in Italia, Albania, Malta e Romania
News
Gesuiti News Sociale Roma.Astalli, il dramma dei rifugiati in fuga, il viaggio e la morte
Sociale

Roma.Astalli, il dramma dei rifugiati in fuga, il viaggio e la morte

Aweis è arrivato a Lampedusa da Mogadiscio due anni e mezzo fa. «Il viaggio è stato terribile: due persone sono morte e sono state buttate in mare…».Il suo racconto, purtroppo simile a tanti altri della cronaca di questi giorni, ha aperto l’incontro “I rifugiati a Roma: una storia lunga 30 anni”, svoltosi lo scorso 13 aprile nell’ambito del corso di formazione “C’era una volta l’asilo”, promosso dal Centro Astalli a 60 anni dalla Convenzione di Ginevra.
“L’accoglienza dei richiedenti asilo nella capitale, avviata trent’anni fa è in continua crescita. È quanto mai attuale trovare soluzioni sostenibili” ha evidenziato padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli.  “Ora è il tempo dell’accoglienza – ha ribadito – soprattutto a Roma, che per molti rappresenta una sorta di luogo di secondo sbarco, dove confluire in cerca di servizi e opportunità.
Le Quyen Ngo Dinh, responsabile dell’Area immigrati della Caritas diocesana ricorda gli inizi con Monsignor Di Liegro: “Negli anni Ottanta il volontariato religioso e i sindacati, furono i primi a darsi da fare per gestire l’arrivo di richiedenti asilo e rifugiati, mentre da parte delle istituzioni ci furono soltanto accoglienze episodiche e non coordinate”. In Italia in quegli anni giungevano soprattutto rifugiati in transito, in partenza per Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda”.
Ancora oggi Roma continua a essere “meta preferenziale per molti richiedenti asilo” sottolinea Daniela di Capua, direttrice del Servizio di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati, ma i il sistema d’accoglienza non è sufficiente a garantire il diritto a una vita dignitosa a chi giunge in Italia in fuga da guerre e persecuzioni. Bisogna investire le risorse guardando ad un futuro a lungo termine e avendo a cuore la sorte dei più vulnerabili tra cui donne, minori e vittime di tortura”.

Ultime notizie
Esplora tutte le news