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“Vedere e gustare”: nelle chiese disegno e meditazione

«Mi sento indirizzare verso la luce emanata da Sant’ Andrea. Accoglienza, riordinare i pensieri mettendo da parte il superfluo. Le architetture si innalzano per avvicinarci a Dio. È stata la prima volta che ho partecipato a questa bellissima esperienza! Grazie! Mi piacerebbe essere presente alle prossime!»: così Valentina commenta la sua partecipazione a “Vedere e gustare”, l’esperienza di disegno e meditazione nella chiese gesuitiche di Roma, promossa da Itinerari Ignaziani con Pietre Vive e la sponsorizzazione del “Festival disegno all around 2023”della Fabriano, azienda leader nella produzione di carta. Giunta al terzo anno, l’esperienza si è tenuta a settembre e ottobre, alla Chiesa del Gesù e a quella  di sant’Andrea al Quirinale, sei incontri che hanno coinvolto circa 120 persone.

«L’idea nasce da due considerazioni: da un lato l’importanza che ha il  luogo nella preghiera ignaziana, la famosa capacità di composizione di luogo di cui parla Ignazio, lo spazio come aiuto alla preghiera. Grazie al patrimonio che la Compagnia ha messo a punto nel corso dei secoli a Roma i gesuiti hanno lasciato un’impronta in un patrimonio di chiese di una bellezza eccezionale, che non sono solo i più famosi – il Gesù, sant’Ignazio, sant’Andrea, ma anche l’oratorio del Caravita, sant’Apollinare al collegio Germanico, santo Stefano Rotondo, san Vitale, … –  un patrimonio di luoghi di culto frutto o contaminati dalla spiritualità ignaziana. E che però  non si percepiscono in modo unitario», spiega Francesca Giani, coordinatrice degli Itinerari Ignaziani.  «L’altro elemento è la disponibilità del Centro Ignaziano Spiritualità (CIS) e dei rettori delle chiese gesuitiche a far vivere questo evento con la collaborazione dall’azienda Fabriano, leader storica nella produzione di carta». Il corso, allora, diventa un “gancio” opportunità, spiega Giani, per entrare in un mondo che è “altro”, «quello di coloro a cui piace disegnare. È il  disegno unito a un’occasione per contemplare la bellezza delle chiese gesuitiche». La cosa interessante è che in questa occasione il tema della bellezza e dell’arte vede coinvolti il CIS, che racconta la relazione tra il luogo e Ignazio, dando poi un metodo di meditazione, e Pietre Vive, che cura l’introduzione storico teologica  alla chiesa. «Abbiamo trasportato il metodo della meditazione ignaziana proposta negli Esercizi Spirituali nel disegno. L’importante non è il risultato, il disegno in sé,  che è una pratica proposta a tutti, ma il fatto che il disegno costringe a osservare, a porsi in relazione a qualcosa e entrare in contatto con la propria interiorità e spiritualità. Le persone scelgono un soggetto, un luogo, suggerito per esempio dal nome di Gesù. Ci si ferma, si chiede una grazia, si contempla il tema, si fa il disegno e si conclude con un colloquio e.  È lo stesso percorso degli esercizi spirituali».

Le reazioni, racconta Giani, sono state sorprendenti. «Le persone sono stare grate di avere avuto tempo di osservare questa bellezza e di mettersi in relazione. Ci sono state persone venute più volte, persone che frequentano Itinerari Ignaziani, ma anche altri arrivati con il festival Fabriano. Quasi tutte donne, su 120 solo 10 uomini. Da 28 a 70 anni. Provenienze diverse, tanti professori di disegno, alcuni artisti, ma anche persone non addette ai lavori. Mi ha colpito una consacrata, oltre i 50 anni, una donna che prima di entrare in convento disegnava, poi ha smesso ed era contenta di aver ripreso il disegno dopo 30 anni.

Ogni incontro si è concluso con una condivisione. «Molti hanno espresso gratitudine  e ci hanno invitato caldamente a ripetere l’iniziativa. Le persone hanno bisogno di avere tempi di bellezza, di un godimento virtuoso. Gente che era a digiuno degli Esercizi è stata entusiasta.  È un’esperienza di apostolato: una persona mi ha detto: “Io la Chiesa non la cerco, ma se mi viene a cercare rispondo”. È un terreno fertile, di nicchia, molto bello. E restituisce visibilità al patrimonio di chiese e spiritualità costruito con intelligenza artistica e spirituale dalla Compagnia di Gesù per raccontare la bellezza del Vangelo». 

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