Milano. Popoli e Aggiornamenti sociali su cattolici e post-Berlusconi

L’editoriale del mensile Popoli si interroga sull’Italia post-Berlusconi. Un bilancio in cinque punti, che si chiude con una domanda: “Come superare quella cappa di individualismo, localismo e allergia alle regole che ha trovato nell’uomo di Arcore e nel «berluscoleghismo» una perfetta incarnazione, ma che certo non è nata con Berlusconi e non si dissolverà magicamente senza di lui?”  L’editoriale conclude: “Il ventennio perduto della Seconda Repubblica ci insegni almeno che il punto non è individuare nuovi condottieri cui affidare la tutela dei «valori non negoziabili». Poiché queste resteranno formule vuote, utili solo a legittimare giochi di potere, se non cominceremo insieme, credenti e non, un paziente lavoro culturale per coltivare il terreno su cui questi valori possono mettere radici”.
Anche Aggiornamenti Sociali, nel numero di novembre, affronta lo stesso tema. “L’uscita dal berlusconismo— la concezione del potere come strumento al servizio di sé stessi—”, scrive padre Giacomo Costa, “accompagnata da un autentico rinnovamento della politica e dellasocietà italiana, è un impegno che è necessario assumersi da più parti e icattolici, impegnati in politica o meno, di fronte a una tale sfida “sono chiamati a esserci”.