Europa, formare leader all’altezza della sfida
Si sono laureati i primi giovani al corso di leadership europea, con la discussione di tesi su argomenti che vanno dall’ecologia all’insegnamento sociale cattolico, all’intelligenza artificiale e all’etica.
«Il mondo ha bisogno di buoni leader, che siano all’altezza della sfida attuale, guidati dai valori di rispetto, solidarietà e comunità e che siano in grado di discernere»: così Franck Janin SJ, Presidente del JCEP, alla sessione di laurea dei primi giovani al corso di leadership europea. I cinque hanno discusso documenti scientifici di fronte alla commissione di esame, composta da accademici e professionisti. Le presentazioni hanno trattato argomenti che vanno dall’ecologia all’insegnamento sociale cattolico, all’intelligenza artificiale e all’etica. Quindi, nella sessione pomeridiana, alcuni relatori hanno espresso le loro prospettive, evidenziando gli sforzi per migliorare la formazione e la crescita dell’intera persona dal punto di vista accademico, personale e professionale. «Ogni leader deve seguire la propria vocazione, il proprio cuore. […] Ciò non accadrà senza guida spirituale, senza crescita. E questo programma dei leadership è incentrato proprio sulla crescita», ha detto Peter Rožič SJ, direttore del JESC. «La leadership congiunta unisce il potenziale di tutti ed è vantaggiosa per l’intera comunità», ha sostenuto Victoria Martín de la Torre. Secondo l’arcivescovo Alain Paul Lebeaupin, nunzio apostolico nell’UE, la leadership deve consentire la crescita, la responsabilità: «Se non esiste alcuna relazione tra ciò in cui crediamo, ciò che facciamo e di cui siamo responsabili, non possiamo essere leader».
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