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Il ministero parrocchiale

Congregazione Generale 34 - Decreto 19

Il ministero parrocchiale oggi

[420] 1. Circa 3.200 gesuiti operano in 2.000 parrocchie sparse in tutto il mondo. Riconoscendo l’importanza che un tale investimento di energie ha come servizio alla Chiesa, noi affermiamo che “l’apostolato parrocchiale non deve dirsi in contrasto coi principi delle nostre Costituzioni” , e aggiungiamo che in determinate circostanze – è un ministero molto adatto per realizzare la nostra missione di servizio della fede e di promozione della giustizia.

[421] 2. Spesso la parrocchia rappresenta un contesto favorevole per vivere a contatto con i poveri e per essere solidali con loro.

Obiettivi e caratteristiche di una parrocchia della Compagnia

[422] 3. Una nostra parrocchia può definirsi “gesuitica” se – pur essendo impegnata a realizzare gli obiettivi e a seguire le linee della Chiesa locale – “fa proprie anche le priorità apostoliche della Compagnia” e il programma missionario della Provincia, secondo “il nostro modo di procedere”. Al centro della sua vita è la comunità parrocchiale, che si riunisce per celebrare le sue gioie, le lotte e le speranze, fondata nell’Eucarestia, nella Parola e negli altri sacramenti, con modalità creative, ben organizzate e inculturate. Essa diventa una comunità evangelizzata e evangelizzatrice, dedicata “alla giustizia e alla riconciliazione” , capace di adattare le devozioni popolari ai bisogni attuali.

[423] 4. Una parrocchia della Compagnia trova la sua forza nella spiritualità ignaziana, specie negli Esercizi Spirituali e nel discernimento personale e comunitario. Cerca di avere programmi ben articolati per la catechesi e per la formazione, sia dei singoli che delle famiglie, e offre la possibilità della direzione spirituale e dell’accompagnamento pastorale. Seguendo il modello dell’elezione proposto dagli Esercizi Spirituali, aiuta i singoli a discernere la vocazione della loro vita.

[424] 5. La parrocchia deve progressivamente aprirsi al dialogo ecumenico e interreligioso, e tenta di raggiungere sia i cristiani che si sono allontanati che i non credenti. Essa deve anche diventare sempre più una Chiesa dove le persone sono parte attiva, costituendo comunità di base umane ed ecclesiali, e promuovendo la partecipazione e l’assunzione di responsabilità dei laici.

[425] 6. Nel suo servizio della fede, una parrocchia della Compagnia deve sviluppare adeguate strategie per promuovere la giustizia a livello sia locale che universale, con la conversione personale ma anche con cambiamenti strutturali. Collegandosi ad altre opere apostoliche della Compagnia e con altre organizzazioni civili ed ecclesiali, si oppone ad ogni forma di discriminazione e contribuisce alla creazione di un’autentica cultura della solidarietà che vada al di là dei confini parrocchiali.

Il gesuita in parrocchia

[426] 7. Il gesuita viene inviato in una parrocchia – sia essa della Compagnia oppure no – per contribuire in maniera piena alla sua vita. Deve essere quindi una persona scelta per la sua viva spiritualità e per la sua competenza pastorale, capace di interagire positivamente con gruppi delle più diverse età, disposta e preparata a lavorare collegialmente con i laici e con gli altri membri dello staff parrocchiale.

[427] 8. I gesuiti dediti al ministero parrocchiale dovrebbero avere contatti stabili con altri gesuiti, con i pastori della diocesi e con gli altri religiosi che operano nel territorio, facendo in modo di incontrarsi con loro in vista della riflessione e dell’azione comune.

[428] 9. Un gesuita destinato a svolgere un ruolo pastorale di questo genere, deve ricevere una preparazione idonea, specialmente in settori quali l’omiletica, la liturgia, la catechesi, l’analisi socio-culturale, la comunicazione sociale e la gestione dei conflitti. Inoltre, la sua formazione permanente dovrebbe comprendere contatti con parrocchie modello e con centri specializzati di formazione pastorale. Si raccomanda che, fin dalle prime fasi della loro formazione, sia data ai gesuiti la possibilità di fare esperienze apostoliche in parrocchia.

Mandato al Padre Generale

[429] 10. Diamo mandato al Padre Generale di valutare e aggiornare le norme esistenti circa l’accettazione e il ritiro dalle parrocchie , e di comunicarne i risultati a tutta la Compagnia. Considerati i molti modelli parrocchiali esistenti nel mondo, i Provinciali dovranno adattare tali norme alla loro situazione locale.

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