Hurtado, il santo della lotta alle cause della povertà
Il mensile Jesus dedica un articolo di Alberto Guasco a padre Alberto Hurtado, nato il 22 gennaio 1901 a Viña del Mar e morto il 18 agosto 1952 a Santiago del Cile, professandosi «contento, Signore, contento». Canonizzato da Benedetto XVI nel 2005, padre Hurtado, gesuita cileno, «mistico sociale», è uno degli ispiratori dell’«opzione preferenziale per i poveri» della Chiesa latinoamericana. E nella cerchia dei suoi discepoli si è formato anche Jorge Mario Bergoglio.
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore… amerai il prossimo tuo come te stesso. Questo sarebbe stato il programma di vita di san Alberto Hurtado». È il 23 ottobre 2005 quando papa Benedetto XVI, in piazza San Pietro, canonizza un padre gesuita cileno probabilmente sconosciuto ai più. Dunque, chi è Alberto Hurtado Cruchaga, nato il 22 gennaio 1901 a Viña del Mar e morto il 18 agosto 1952 a Santiago del Cile, professandosi «contento, Signore, contento»?
La sua infanzia e la sua giovinezza non sono facili. A quattro anni, lui e il fratello restano orfani di padre. E poiché la madre Ana non può mantenerli, sono costretti a una vita randagia, capendo fin da subito che cosa vuol dire essere poveri e «senza fssa dimora», se non quella di fortuna offerta di volta in volta da qualche parente di buon cuore.
In questa storia di cuori buoni ce n’è più di uno, se è vero che, grazie a una borsa di studio, per il giovane Alberto si aprono le porte del collegio Sant’Ignazio di Santiago.
qui continua l’articolo di Jesus