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Reggio Calabria. Giustizia e trasferimenti: lettera aperta alle autorità

E’ indirizzata ai massimi rappresentanti della Repubblica la lettera che il Movimento “Reggio non tace“, cui aderisce la comunità dei Padri Gesuiti di Reggio Calabria, ha scritto circa quello che viene definito “un vero e proprio smantellamento” di buona parte dei gruppi di lavoro formati da “magistrati e membri delle forze dell’ordine, che si sono sempre dimostrati disponibili ad aiutarci a crescere nella responsabilità e nell’impegno” e che, dice il Movimento, ha aiutato i cittadini a recuperare fiducia nelle “Istituzioni: non solo per le loro capacità professionali – e per i risultati eccezionali che hanno conseguito –, ma soprattutto perché li abbiamo sentiti sempre vicini e capaci di trasmetterci speranza”. “Sono stati trasferiti da Reggio Calabria alcuni magistrati, è stato trasferito il capo della Squadra mobile della Questura, è stato annunciato il trasferimento del Procuratore Pignatone e s’è saputo che anche altri suoi collaboratori stanno per essere trasferiti”. Il Movimento sollecita “decisioni rapide circa la sostituzione del Procuratore, dopo la sua partenza, per non indebolire il lavoro della Procura con un lungo vuoto della sua dirigenza, e affinché scegliate un successore che sappia, come lui, conquistare e continuare a creare la fiducia nella parte pulita della cittadinanza, e in particolare dei giovani; non solo con la competenza professionale e un’equilibrata capacità di coordinare il lavoro dell’intera Procura e delle forze dell’ordine, ma anche contribuendo a risvegliare la Coscienza civile”.
In un suo comunicato il Jesuit Social Network Italia Onlus , rete delle attività in campo sociale della Compagnia di Gesù, rilancia il comunicato. “Il JSN ha sempre incoraggiato e sostenuto il Movimento Reggio Non Tace, segno di una sfida al cambiamento che parte dalla società civile. Il percorso compiuto in questi anni si trova oggi in un momento cruciale che richiede una risposta rapida e coraggiosa da parte delle istituzioni, se non si vuole far cadere nel vuoto le tante conquiste ottenute nella lotta all’illegalità e per la giustizia. Dalla sua nascita, nel gennaio 2010, il Movimento Reggio Non Tace ha compiuto tante piccole battaglie a fianco delle Istituzioni nella lotta alla ‘ndrangheta a Reggio Calabria. Se la Magistratura e le Forze dell’Ordine possono colpire i centri di potere ed economici, solo un risveglio delle coscienze dei cittadini può modificare in modo radicale tutte quelle aree cosiddette “grigie” in cui la ‘ndrangheta trova spazi e si infiltra nel tessuto di una città. È un doppio binario che deve rimanere collegato da quella fiducia reciproca fra istituzioni e cittadini che in questi anni a Reggio Calabria è cresciuta”.

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