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CVX. I 450 anni delle comunità di spiritualità ignaziana, tra storia, geografia e futuro

Nel convegno del 26-28 Aprile 2013 di Roma la CVX Italiana e mondiale hanno celebrato i 450 anni dalla nascita del primo gruppo di laici di spiritualità ignaziana allora chiamato Congregazione Mariana. Il convegno ha avuto come momenti centrali una conferenza organizzata assieme a Civiltà Cattolica e all’associazione ex alunni sulla storia dei laici di spiritualità ignaziana in Europa in occasione della ripubblicazione del volume “l’Europa dei devoti” (con gli interventi autorevoli di Giuseppe de Rita, P. Antonio Spadaro SJ, P. Francesco Occhetta SJ, Miguel Call ed Elisabetta Corsi), il rinnovo delle cariche di presidente della CVX italiana e del suo comitato esecutivo, un concerto e la messa finale celebrata dal P. Generale Adolfo Nicolas SJ nella chiesa di S. Ignazio.
Un tema principale dell’assemblea, sospesa tra un lungo e glorioso passato e le speranze per un altrettanto fecondo futuro, è stato inevitabilmente quello della storia della salvezza nella quale l’umanità soffre e si evolve sotto l’azione dello Spirito Santo per progredire verso il suo compimento. In questo cammino i gesuiti e i laici di spiritualità ignaziana attraverso il discernimento e la contemplazione nell’azione attualizzano un tesoro spirituale che li chiama, in virtù della loro peculiare vocazione, a cercare e trovare Dio in tutte le cose e ad abitare i crocevia delle culture e della storia. La spiritualità ignaziana è per sua natura una spiritualità non statica in forte divenire che produce novità e realtà sempre nuove. Chiamati ad animare comunità più ampie all’interno della Chiesa e degli uomini credenti e non credenti di buona volontà gli ignaziani si devono però sforzare anche di curare la loro casa di origine. Il modo migliore per farlo è quello di mettere in rete tutte le eccellenze per fare massa critica e rendere più forte e feconda la nostra possibilità di contribuire al cammino dell’umanità verso Cristo. In questo modo le eccellenze nell’impegno sociale e missionario, nella formazione spirituale, nella capacità di trovare Dio nel cammino dell’arte e della bellezza e la carismaticità nell’animazione giovanile possono essere messe a fattor comune per trasmettere e rendere visibile il tesoro spirituale ricevuto nella storia e per dare maggior frutto.
Nella bellissima celebrazione conclusiva nella affollata chiesa di S. Ignazio, arricchita dai simboli della nostra storia (lo stendardo della Prima Primaria, la prima congregazione mariana, le bandiere dei membri CVX venuti da altri paesi, la carta geografica che ci ricorda che la CVX è presente e viva in 75 paesi del mondo) il P. Generale ci ha invitato a proseguire nel nostro cammino non solo guardando ai nostri successi, ma trasformando anche i momenti difficili in occasioni di crescita spirituale. La prospettiva mondiale ci ha aiutato a capire che la comunità ignaziana è un grande mare che avanza oggi nei paesi più vivi e vitali (Asia, Africa, America Latina) ed è chiamata a testimoniare più fortemente le ragioni della nostra speranza in quelle aree del mondo come l’Italia affette ultimamente da una crisi economica, sociale ed antropologica che si traduce in sfiducia del futuro.
Tutto questo rende il nostro compito più urgente e prezioso.
Leonardo Becchetti

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