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Educazione.Nasce il Progetto pastorale unitario dei Collegi ignaziani

La Rete delle scuole della Compagnia di Gesù in Italia e Albania ha appena pubblicato – in questo tempo in cui le risorse di personale religioso diminuiscono e la corresponsabilità laicale cresce – un Progetto Pastorale unitario che qualifichi le scuole stesse alla luce della loro ‘ignazianità’. Elaborate per tutti coloro che lavorano nei collegi (dirigenti, gesuiti, insegnanti, personale non docente), le “buone pratiche” di animazione spirituale ruotano su tre gruppi di attività: il primo delinea lo stile della presenza in mezzo ai ragazzi; il secondo evidenzia le esperienze che maggiormente funzionano e che si intende potenziare; il terzo è costituito da alcune esperienze da privilegiare. Gli orientamenti di fondo per garantire una linea educativa progressiva nel corso degli anni, anche nella formazione religiosa degli alunni, prevedono: la presenza di una équipe pastorale che programmi corsi, iniziative, incontri spirituali (dentro e fuori la scuola) con unitarietà di intenti e metodi; la dimensione dello ‘stare’ con i ragazzi (accoglienza, incontri informali, convivenze); la promozione di attività che stimolino alla mondialità, alla missionarietà, all’impegno per la giustizia, al volontariato; il colloquio spirituale personale. Circa le attività particolari si insiste su una adeguata preparazione ai sacramenti, i ritiri di classe, la drammatizzazione biblica, il ritiro Kairòs, il ritiro ignaziano in silenzio (che potrebbe culminare, per l’ultimo anno delle superiori, nella proposta degli Esercizi Spirituali). Nel Progetto Pastorale si sottolinea la preziosità di associazioni laicali ignaziane: Movimento Eucaristico Giovanile (dalle scuole primarie ai licei), Lega Missionaria Studenti (per le ultime classi dei licei), Comunità di Vita Cristiana (per vivere una formazione permanente) con cui le scuole dovrebbero agganciarsi sempre di più, favorendo la partecipazione a esperienze di servizio, campi estivi, campi missionari. Si ipotizza inoltre – per sopperire alla mancanza di un raccordo tra formazione di base e vita universitaria – la nascita, nei collegi, di Centri Universitari dove gli studenti possano continuare a ritrovarsi. Integrate in una cornice pastorale dovrebbero poi essere anche le visite d’istruzione nonché le attività teatrali, la musica, le arti grafiche, lo sport, l’informatica, l’economia, la fisica e le scienze naturali, affinché ogni sfera del sapere sia compenetrata nella dimensione spirituale.

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