Scuole. Gli alunni dei Gesuiti sui banchi dell’ONU
“La discussione era appena iniziata, quando i Dais (cioè i Direttori dell’Assemblea dell’ONU) hanno simulato una procedura di emergenza: è scoppiata una crisi tra le due Coree, si rischia la guerra”. E’ questa una delle situazioni in cui si sono trovati i partecipanti ai Model United Nations (MUN), le prestigiose simulazioni di processi multilaterali organizzate dall’ONU per studenti di tutto il mondo nelle quali si riproducono il meccanismo e le dinamiche di funzionamento dei principali organi delle Nazioni Unite.
Per l’edizione 2013 hanno partecipato a questi progetti gruppi di studenti del Leone XIII di Milano, del Pontano di Napoli, del Sociale di Torino e dell’Istituto S. Ignazio di Messina. La partecipazione, che richiede una lunga preparazione, si svolge attraverso un gioco di simulazione che consiste nel rappresentare, durante una sessione di lavori dell’Assemblea Generale, del Consiglio di Sicurezza e dell’ECOSOC, i Paesi membri, che vengono assegnati a ciascun partecipante dallo staff board dell’ente organizzatore. Per alcuni progetti si sono svolte due fasi di lavoro in settimane successive: una a Roma e una a New York.
“Malgrado il tempo inclemente – raccontano Giuseppe ed Emanuele, due partecipanti del Pontano di Napoli – siamo stati positivamente colpiti dalle nostre esperienze: al già grandissimo onore di visitare i luoghi in cui le nazioni si confrontano per risolvere i problemi comuni, si è sommata la possibilità di conoscere una città straordinaria per la finanza mondiale. Nella nostra visita siamo stati accompagnati dal capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco e abbiamo ascoltato la testimonianza del lavoro quotidiano al servizio della sicurezza dei cittadini. Abbiamo svolto la simulazione con impegno e passione, provando l’emozione di confrontarci con grandissimo rispetto per le idee degli altri”.
“E’ stata un’esperienza coinvolgente ed emozionante – afferma Enrico che frequenta la quarta liceo all’Istituto S. Ignazio di Messina e ha partecipato al NHSMUN interpretando il ruolo di delegato del Governo dell’Estonia – soprattutto dal punto di vista umano, non solo perché l’aver rappresentato uno stato all’ ONU mi ha fatto conoscere una realtà fino a questo momento per me sconosciuta, ma anche perché l’ aver interagito, durante le sessioni di lavoro, con altri studenti stranieri mi ha permesso di arricchire la mia formazione personale”.
“L’esperienza e’ stata interessante e le visite dei primi due giorni sono state molto istruttive – dichiara Sara di 5^ Ginnasio al Sociale di Torino – l’attivita’ di simulazione si e’ rivelata molto interessante e conforme alle mie aspettative. Posso senza dubbio dire che consiglierei a tutti quest’esperienza!”
“Sono stati giorni magnifici ma difficili – scrive con passione ed entusiasmo il prof. Paolo Tenconi, accompagnatore del Leone XIII di Milano – tanto lavoro, poche ore di sonno, ore e ore di discussione e di concentrazione, ad ascoltare gli altri, a cercare la soluzione per via diplomatica. La mia soddisfazione è ancora più grande, perché dalle varie assemblee mi sono giunti in continuazione dagli osservatori report positivi sull’atteggiamento dei nostri ragazzi, sulla loro correttezza, sull’uso sicuro della lingua inglese. Mentre scorrevano i nomi dei vincitori nel corso della cerimonia conclusiva, guardavo da lontano il gruppetto del Leone, perso in mezzo ad un salone riempito da ragazzi di tutto il mondo: dodici in mezzo a millequattrocento, meno di un drappello, ma coeso e compatto nel fare gioco di squadra e festeggiare i vincitori”.
E infatti non sono mancati i premi e i riconoscimenti: la studentessa Sofia Strazzabosco (IV ginnasio al Leone XIII) ha vinto la best delegation nel Consiglio di Sicurezza, mentre Filippo Camisasca (II scientifico C) e Carlo Rubini (I classico) hanno ottenuto la honorable mention rappresentando la Danimarca nel Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC).
Anche Repubblica, nell’edizione del 13 marzo 2013, ha dato notizia di queste attività dell’ONU con un articolo dal titolo: “Qui ONU. I ragazzi giocano a fare gli ambasciatori“.
(a cura di Francesco Venuti)
